Facebook vieta alle campagne politiche di utilizzare i suoi nuovi strumenti pubblicitari basati sull'intelligenza artificiale
Nel tentativo di frenare la disinformazione politica, gli inserzionisti politici su Facebook non saranno in grado di utilizzare tutte le funzionalità pubblicitarie del sito.
Anche se l’intelligenza artificiale si sta insinuando in quasi ogni aspetto della nostra vita, c’è un posto in cui non lo farà: le pubblicità politiche su Facebook.
Dalle campagne presidenziali alle elezioni locali, la disinformazione politica è stata dilagante negli ultimi anni e l'intelligenza artificiale non fa altro che peggiorare le cose. Ecco perché Meta sta adottando misure per ridurre il diluvio.
In una dichiarazione odierna, Meta ha annunciato che le campagne politiche non avranno accesso agli strumenti pubblicitari generativi dell'intelligenza artificiale del sito.
"Mentre continuiamo a testare nuovi strumenti per la creazione di annunci di intelligenza artificiale generativa in Gestione annunci", si legge nella dichiarazione, "gli inserzionisti che pubblicano campagne che si qualificano come annunci per alloggi, occupazione o credito o questioni sociali, elezioni o politica o relative a salute, prodotti farmaceutici o i servizi finanziari non sono attualmente autorizzati a utilizzare queste funzionalità di intelligenza artificiale generativa."
Sebbene la nuova politica non sia presente negli standard pubblicitari del sito (che in realtà vietano la pubblicità contenente informazioni che sono state smentite dai fact checker), si prevede che verrà aggiunta molto presto.
Questo aggiornamento delle norme arriva appena un mese dopo che Facebook ha annunciato un'espansione dei suoi strumenti pubblicitari basati sull'intelligenza artificiale che possono apportare modifiche alle immagini, creare sfondi, scrivere testi e altro ancora, tutto al volo. Si prevede che lo strumento sarà disponibile per tutti gli inserzionisti entro il 2024.
L'annuncio arriva inoltre non molto tempo dopo che Meta ha bloccato il suo assistente virtuale AI dal creare immagini di personaggi pubblici e si è impegnato a filigranare i contenuti generati dall'intelligenza artificiale per assicurarsi che non diffondano informazioni false.
Sulla scia del successo di ChatGPT e di altri programmi di intelligenza artificiale, le società di social media si stanno affrettando per includere l’intelligenza artificiale generativa nei loro prodotti. La mossa di Meta segna la prima vera linea guida di sicurezza per l'intelligenza artificiale sui social media da introdurre, rendendola una decisione piuttosto importante. Google ha introdotto uno strumento simile la scorsa settimana e, in modo simile, il loro prodotto in realtà proibisce che le parole chiave politiche vengano utilizzate come suggerimento.